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Vino-gastofisica e condimento sonoro

Dott.ssa posso bere del vino?

Questa è una delle domande più frequenti che ricevo durante le visite.

Il vino rosso in condizioni fisiopatologiche ottimali può essere bevuto in quantità moderata.

Nella dieta mediterranea sono consentiti 2 bicchieri al giorno di vino, preferibilmente rosso, per l’uomo e un bicchiere per la donna grazie al suo elevato contenuto di polifenoli, composti organici con spiccate proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.

Recenti studi suggeriscono che sia meglio eliminare del tutto il consumo di alcolici per evitare l’insorgenza di tumori. 

https://www.biologilazioabruzzo.it/2023/03/consumare-alcolici-fa-bene-alla-nostra-salute/.

Durante un percorso di dimagrimento, è chiaro che dei compromessi bisogna raggiungerli. 

Il mio suggerimento è: esaltiamo al massimo il piacere, ad esempio di quel bicchiere di vino il fine settimana, al fine di sentirci appagati: saziamo il nostro cervello di piacere

Come fare?

Gastrofisica e Condimento sonoro

Un innovativo aiuto può esserci fornito dalla gastrofisica: una nuova scienza del mangiare che studia come l’esperienza della degustazione di cibi o delle bevande possa essere influenzata da una serie di fattori contestuali attraverso un’interazione cross-modale dei nostri sensi. I nostri sensi sono interconnessi e si influenzano.

Un numero crescente di ricerche esperenziali sul vino dimostra come questi fattori, ad esempio l’illuminazione dell’ambiente, il bicchiere in cui viene servito il vino e anche la musica di sottofondo possano esercitare un’influenza profonda, e anche in alcuni casi prevedibile, sull’esperienza di degustazione.

L’abbinamento del suono /musica con gusto/sapore al fine di migliorare, o modificare, l’esperienza della degustazione multisensoriale si definisce con il termine “condimento sonoro”.

La ricerca sui condimenti sonori si è svolta parallelamente a un corpo emergente di ricerche di laboratorio che documentano: 

-prima che le persone abbinano intuitivamente i gusti di base, come dolce, acido, amaro e salato a particolari caratteristiche dei brani musicali

– successivamente che suonare musica con proprietà sonore corrispondenti o non corrispondenti al gusto/sapore di una varietà di alimenti possono influenzare le valutazioni delle persone (per approfondimenti https://www.cristinaromagni-nutrizionista.it/condimenti-sonori-il-sapore-del-suono/).

In sintesi: la letteratura sulle corrispondenze vino-musica, dimostra che l’esperienza può essere influenzata

– sia dall’ emozione che suscita la musica (ha un sapore migliore quando viene riprodotta la musica preferita),

– sia dalle caratteristiche specifiche della musica (suoni, articolazioni, ritmo).

L’abbinamento di musica selezionata con vini specifici al fine di accentuare o attirare l’attenzione su determinate qualità/attributi nel vino, come la dolcezza, o il corpo, rappresenta un’area di studio empirico in rapida crescita.

Riporto alcuni interessanti studi

 -L’importanza dell’impatto emozionale della musica per l’abbinamento intermodale è suggerita dalla seguente citazione di Paul White: “I vini rossi hanno bisogno di una tonalità minore o di una musica che abbia un’emozione negativa. A loro non piace la musica allegra… Ai cabernet piace la musica arrabbiata”. (Gray, 2007a ).

-Burzynska, Wang, Spence e Bastian ( 2019 ) hanno recentemente pubblicato i risultati di una ricerca in cui hanno tentato di migliorare la percezione del carattere gustativo (es. del corpo) di  due vini rossi  semplicemente facendo assaggiare il vino ascoltando un suono basso  (10–200 Hz nota musicale G2)- e un suono con frequenza più alta(1000Hz- nota musicale G5).

L’ascolto della nota bassa ha portato il vino Pinot Nero a essere valutato come significativamente più corposo, se degustato con una frequenza bassa piuttosto che in silenzio o con un suono a frequenza più alta. L’ascolto della nota bassa ha portato anche l’altro vino, la Garnacha spagnola, a essere valutato come significativamente più intenso dal punto di vista aromatico rispetto a quando degustato in presenza dello stimolo uditivo ad alta frequenza.

-In uno studio condotto alla conferenza International Cool Climate Wine (Wang & Spence, 2017b ), sono stati testati 154 degustatori di vino molto esperti, la maggior parte dei quali erano professionisti che lavorano nel settore del vino (con una media di 18,1 anni di esperienza). Il primo studio ha valutato l’impatto di alcune colonne sonore “dolci” e “aspre” sulla valutazione del gusto12 mentre il secondo studio ha valutato le caratteristiche specifiche del vino come persistenza, equilibrio e corpo. La colonna sonora dolce includeva campane, pianoforte e sintetizzatore, armonie consonantiche e articolazione legata. La colonna sonora aspra, al contrario, includeva ottavino, clarinetto,  un’armonia dissonante e un’articolazione staccata. Le colonne sonore di entrambi gli studi possono essere ascoltate su https://soundcloud.com/janicewang09/sets/iccws-2016.

I risultati hanno rivelato che un’influenza intermodale della musica sulla percezione del vino può effettivamente essere dimostrata negli esperti di vino.

Conclusioni

Questi sono alcuni degli studi che reputo interessanti e spero vi siano di ispirazione nel ricercare e sperimentare la colonna sonora più adatta a voi e al vostro vino preferito!

Utilizzando la terminologia dei vini e della musica… vi auguro persistenza nel seguire un piano alimentare equilibrato e  di percepire quanto prima l’armonia del vostro corpo.

https://www-ncbi-nlm-nih-gov.translate.goog/pmc/articles/PMC7221102/?_x_tr_sl=en&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=sc

https://www.audiosonica.com/it/corsoaudio-online/conversione-tra-note-musicali-e-frequenze-appendice-i

Iniziamo a sperimentare: ti piace questa musica? quale tipo di vino assoceresti a questa musica?

tratto da

https://flavourjournal-biomedcentral-com.translate.goog/articles/10.1186/2044-7248-2-29?_x_tr_sl=en&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=sc

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Cristina Romagni
Cristina Romagni